L’adolescenza è un’epoca di grandi cambiamenti. Per i ragazzi, ma anche per i loro genitori. Ad un certo momento, quasi all’improvviso, i genitori non riconoscono più nel figlio il bambino che è stato fino a quel momento e si trovano a dover rivedere alcune cose nel loro modo di fare. In questo articolo cercheremo di vedere:
- come reagiscono i genitori all’adolescenza dei loro figli
- quali aspetti caratterizzano l’adolescenza
- quando possiamo dire di essere difronte ad una situazione problematica
e cercheremo di proporre 10 spunti di riflessione ai genitori per affrontare questo periodo della vita.
Le reazioni dei genitori
La sensazione più comune è quella di non riuscire a guidare il figlio il quale non sembra così incline a seguire pedissequamente quanto gli viene detto. Da qui le varie domande:
- Fino a che punto imporsi?
- Autonomia o controllo?
- Quando si ribella che cosa fare?
- È adolescenza o un disagio psichico?
Molti genitori di fronte a questi interrogativi si ritirano, nel senso che tendono a perdere il loro ruolo di guida, delegando al figlio la responsabilità della crescita. Altri invece cercano di affiancare i figli in questo periodo di grandi sconvolgimenti.
L’adolescenza non dovrebbe essere vista come una minaccia, ma come una trasformazione che offre numerose opportunità.
Gli adolescenti
Se guardiamo i dati provenienti da numerose ricerche scientifiche possiamo notare come in adolescenza sia più facile il verificarsi di disagi di rilevanza clinica, ma possiamo anche vedere che la maggior parte dei giovani passa per così dire indenne questo periodo della vita e non presenta particolari problemi.
L’adolescente esce dall’infanzia, si confronta con un corpo nuovo, si svincola sempre più dalla tutela dei genitori, trova nuovi riferimenti per costruire la propria identità nel gruppo dei pari, percepisce e vive la cultura del suo tempo, le mode, le tendenze, in modo assoluto e intenso. Entusiasmo, energia, slanci creativi fanno parte integrante di questo periodo e sono la base per affrontare con successo di compiti di crescita.
Adolescenti problematici
Stando alle statistiche il 10-20% degli adolescenti ha un percorso di crescita più difficile, non riesce a verbalizzare il proprio disagio, mette in atto comportamenti a rischio, può tendere all’isolamento e alla depressione, alla dipendenza da sostanze o avere al contrario comportamenti provocatori e modalità ipomaniacali. Sono casi questi in cui è bene rivolgersi ad un professionista affinché queste manifestazioni rappresentino una parentesi passeggera e non si strutturino in forma cronica.
Ancor più importante è il ruolo del professionista quando emergono problemi quali fobie o comportamenti ossessivo-compulsivi, abusi sessuali, depressione, deliri, forme dissociative della coscienza ecc. Queste situazioni in genere caratterizzano il 5% circa degli adolescenti.
10 proposte per i genitori di adolescenti
- Aspettare: l’adolescenza prima o poi avrà una fine quindi non è bene irrigidirsi come se non vi fossero possibilità di cambiamenti spontanei. Fatti salvi i casi sora menzionati di disagi importanti, i comportamenti sgradevoli dei ragazzi tendono a modificarsi con il tempo e lo sviluppo.
- Parlare: agli adolescenti serve un genitore con cui confrontarsi. È importante che l’adulto accolga le provocazioni e le opinioni contrarie alle proprie senza perdere la bussola, senza pensare che è un attacco al proprio sistema di valori o al proprio funzionamento psicologico. Non si tratta di cambiare idea, ma di ascoltare l’altro mettendosi nei suoi panni.
- Essere disponibili: ci si può arrabbiare, si può non essere d’accordo, si può anche fare fatica a capire, ma l’importante è che l’adolescente percepisca che il genitore è presente, che è un punto di riferimento, che in caso di necessità potrà rivolgersi a lui. È bene quindi distinguere il comportamento che non piace dalla persona che lo mette in atto.
- Sostenere: suggerire, fare proposte, consentire all’adolescente di investire la propria energia in qualcosa di costruttivo e piacevole può essere molto importante per evitare derive nell’apatia o nella ricerca di situazioni sostitutive tipo le droghe, le condotte trasgressive ecc.
- Negoziare: vietare e sanzionare va bene, ma è anche necessario fare dei compromessi. Non si deve essere amici dei propri figli adolescenti, ma neanche tanto estranei da sembrare degli alieni o dei generali. Dare dei limiti non significa soltanto negare, ma anche negoziare: il compito dell’adolescente è quello di spostare, travalicare i limiti imposti dai genitori; il compito del genitore è far sì che vi siano limiti che danno contenimento e sicurezza a tutti.
- Non criticare: i genitori non dovrebbero esagerare con le critiche per non alimentare la tendenza a vedere il “fuori casa” come migliore in tutto e per tutto. Tuttavia, è bene che nel tempo si siano costruiti una serie di “altri” affidabili (nonni, insegnanti, medico di fiducia ecc.) che possano rappresentare uno sfogo sano e positivo rispetto alle mura domestiche.
- Non paragonare: “tuo fratello fa questo…”, “tutti a scuola prendono bei voti…”, “tua sorella era così alla tua età…”. In genere i paragoni scoraggiano, umiliano, sviliscono e non motivano al cambiamento.
- Avere fiducia: la minaccia dell’insuccesso, della “cattiva strada”, della delusione è vissuta generalmente solo come inutile pessimismo e mancanza di fiducia. Occorre avere fiducia nelle risorse dei propri figli, incoraggiandoli a compiere sforzi per migliorare.
- Mettere da parte le attese irrealistiche: i genitori spesso si fanno una idea di quello che potrà essere il loro figlio da grande, idee che spesso diventano attese irrealistiche che possono irrigidirsi a tal punto da indurre a vedere l’adolescente come un estraneo. D’altra parte, l’adolescente potrebbe essere frustrato da non poter o da non voler corrispondere a queste attese. Abbiate fiducia nei vostri figli, saranno la migliore cosa che potranno essere.
- Rispettare il nuovo mondo: “ai miei tempi non si faceva così”. E chi sene frega! Il mondo è cambiato, i genitori non sono più quei ragazzi che erano un tempo, prima non si stava meglio. Siate curiosi del mondo dei vostri figli adolescenti perché sarà più facile per voi capirlo e vivere, almeno indirettamente, la tremenda bellezza di questo periodo della vita.
Essere genitori di figli adolescenti non è facile. A volte i figli hanno una necessita di un aiuto professionale; altre volte sono i genitori che possono rendersi conto di essere accompagnati in questo periodo della loro vita. In entrambi i casi è bene non precipitarsi da uno specialista al primo segnale di “pericolo”, ma anche non aspettare che le difficoltà abbiano preso totalmente il sopravvento. Buona fortuna.
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