Sentirsi in colpa è una esperienza comune. La colpa è una emozione complessa che dà alla persona la possibilità di comprendere i propri errori. Si tratta pertanto di una emozione utile con un’importante funzione sociale in quanto serve a prevenire un danno o a rimediare ad eventuali sbagli. Il punto però è che ognuno di noi definisce “errore” e attiva di conseguenza il senso di colpa per qualcosa di diverso.
È frequente sentirsi in colpa quando non si portano a termine alcuni propositi; quando pensiamo di aver ferito qualcuno; quando proviamo gioia o soddisfazione e chi ci sta accanto no; quando nel tentativo di soddisfare i nostri bisogni mettiamo sullo sfondo i bisogni altrui. Tante cose diverse che ognuno declina in differenti modi e attribuendo a ciascuna di esse un valore e un’importanza peculiare.
Senso di colpa: sano o patologico?
Qualche professionista propone una differenza fra senso di colpa sano e senso di colpa patologico sulla base della presunta oggettività di un errore accertato, affermando che è patologica tutta quella colpa che non deriva dal tentativo di comprendere un errore oggettivamente commesso. Quindi avere un senso di colpa per aver commesso un incidente o aver ferito intenzionalmente qualcuno è ok, mentre sentirsi in colpa per aver detto di no ad una richiesta di qualcuno è eccessivo e quindi patologico.
Dal nostro punto di vista ogni senso di colpa è ok. Quello che lo rende clinicamente rilevante (non patologico né sbagliato) è il fastidio, la fatica, la pesantezza che provoca nella persona: in sostanza è la valutazione soggettiva della persona che può definire se il senso di colpa va bene o è (di) troppo.
Cosa è il senso di colpa
La colpa deriva dalla dissonanza che l’individuo sente fra l’immagine che ha di se stesso e l’immagine che deriva dalle azioni, dai comportamenti, dai pensieri e dalle emozioni. La colpa è l’esperienza di non riconoscersi di non comprendersi e di non riuscire, più o meno provvisoriamente, a prevedere il proprio modo di interagire con il mondo e con gli eventi.
Per alcuni non vedere mamma e babbo la domenica, indipendentemente dal motivo della mancata visita, è vissuto come qualcosa di impensabile (ad altri non fa che piacere); lasciare un figlio al nido per andare a lavorare, per qualche genitore è impossibile; dire di no ad un amico, un collega o un familiare, per alcuni è veramente un problema. E così potremmo continuare all’infinito con gli esempi.
Insomma, quando il senso di colpa è soffocante, pesante, eccessivamente fastidioso è bene farci qualcosa e uno psicologo può aiutare l’elaborazione della situazione. Indipendentemente dalla presunta oggettività dell’errore soffrire per il proprio senso di colpa richiede un lavoro professionale.
Se hai letto l’articolo, probabilmente ti sei già fatto un’idea sulla pesantezza del tuo senso di colpa e su quanto questo racconti di te qualcosa che varrebbe la pena di affrontare. Ne possiamo parlare insieme: prendi un appuntamento attraverso il form o telefonando ad un dei nostri professionisti:
dott. Simone Pesci, psicologo e psicoterapeuta (Contatto diretto tel. 333.9640032)
dott.ssa Valentina Benoni Degl’Innocenti, Psicologa e Psicoterapeuta (Contatto diretto Tel.3339639733)
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